Dalle macerie della cultura il teatro esce indenne


Tonio Pillonca


Il bisturi affonda su un'istruzione pubblica in debito d'ossigeno, fa sparire cattedre e prospettive. I precari raccattano briciole: tre ore qua, tre ore là. Perfino gli insegnanti di ruolo vivono sulla propria pelle cocenti umiliazioni. Alcuni sono costretti ad accontentarsi di diciotto ore virtuali, a disposizione del dirigente scolastico. Senza una classe, fanno lezione soltanto se c'è da sostituire qualche collega. Sono diventati tappabuchi a tempo indeterminato.
Nel deserto che avanza, sopravvivono alcune oasi culturali. Gli assessorati regionali al Turismo e allo Spettacolo tra le pieghe del bilancio hanno scovato i fondi per garantire la sopravvivenza di una manifestazione che salda il legame tra le giovani generazioni e la cultura. Arrivano i nostri, la prima rassegna di teatro per ragazzi nata in Ogliastra, dal 25 ottobre fino a primavera vive la sua quinta edizione. È salva grazie ai finanziamenti regionali, al contributo di Provincia, Fondazione Banco di Sardegna e Comuni.
Si partirà, quest'autunno, da Talana e Ulassai. Spettacoli e laboratori saranno opera di professionisti del teatro per ragazzi, la regia dell'intera rassegna sarà dell'Associazione Anfiteatro Sud e della sua infaticabile leader, Susanna Mameli. Coinvolti tutti gli studenti, dagli scolari delle Elementari agli allievi degli istituti superiori.
Il teatro per ragazzi fatto dai ragazzi - questo il sottotitolo della manifestazione - diventa quasi un simbolo di resistenza. Dalle macerie della cultura esce vivo perlomeno un esempio.
(da L'Unione Sarda)

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