Mulattiere per entrare nel terzo millennio




Tonio Pillonca
Quando si cominciò a parlare di nuova Orientale sarda il presidente della Giunta regionale si chiamava Mario Melis, un tal Castriota governava l'Anas in Sardegna, il segretario della Federazione Pci Ogliastra-Sarcidano era Peppino Mura. Ora come allora Villa Devoto ospitava le conferenze di servizi e una sera la processione degli amministratori questuanti era finita lì per chiedere che finalmente venisse aperta al traffico la galleria di Corr'e boi, sulla Nuoro-Lanusei. L'Ogliastra rivendicava strade a misura di progresso perché le mulattiere non erano la via migliore per entrare nel terzo millennio. I sindaci in trasferta stilavano la carta dei bisogni, che poi era una lista della spesa o se vogliamo un conto della serva. Pochi soldi, perlopiù a rischio di sparizione, oggi come allora un'autentica guerra di posizione e uno stato di allerta permanente per evitare che fondi laboriosamente stanziati per il territorio prendessero altre destinazioni. La priorità era la Nuoro-Lanusei, ma Tonino Corona, allora sindaco di Jerzu, osò chiedere anche qualche garanzia sulla Statale 125. Non solo. Si permise perfino di ipotizzare che venisse finalmente progettata e realizzata la Arbatax-Oristano. A fine vertice, nei corridoi, mettendo insieme un mix di esperienza, concretezza e disillusione, Gesuino Muledda - assessore della Giunta Melis - gelò il giovane primo cittadino del paese del Cannonau: «Toni', a momenti non riesci ad andare a Ulassai e vuoi andare a Oristano?». Venticinque anni dopo, andare da Jerzu a Oristano resta difficile. (da L'Unione Sarda)

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